Discover Zurigo

Moderna, raffinata, ecosostenibile. In pochissimo spazio la più grande città svizzera combina una vivace vita urbana con idilliaci paesaggi naturali. Un binomio che ha contribuito alla nascita di un scena creativa in continuo fermento. Sempre pronta a cavalcare nuove tendenze: dal design, all’arte contemporanea, all’architettura. Questo il mio reportage pubblicato sul numero 98 del magazine italiano POSH

Secondo il Financial Times è “la città dei banchieri e degli artisti”. Un’affermazione quanto mai azzeccata, visto che a Zurigo le persone che lavorano nell’industria creativa sono addirittura più numerose di quelle che operano nel settore bancario. Nonostante sia considerata una potente piazza finanziaria, il capoluogo dell’omonimo cantone offre preziosi tesori che nulla hanno a che vedere con quelli custoditi nei suoi caveau bancari. Dal centro storico ai quartieri post-industriali, il quotidiano urbano scorre in sintonia con la natura che lo attraversa; una simbiosi che ha reso Zurigo una delle città più ecosostenibili d’Europa. Grazie a fattori tipicamente green, come il consumo di energia, l’uso di rinnovabili, il tasso di compostaggio, le emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria, ma soprattutto anche grazie alla sua spiccata sensibilità verso i temi ecologici. Non c’è da stupirsi quindi vedere Zurigo occupare regolarmente le prime posizioni nelle classifiche mondiali sulla qualità della vita. Da decenni infatti la città sulla Limmat persegue una politica ambientale progressista, forte del sostegno dei sui cittadini, che hanno optato per un percorso coraggioso. Sempre più cosmopoliti, più globalizzati, più digitalizzati, gli zurighesi hanno anche fortemente scommesso sulla cultura creativa. Dal design all’architettura, passando per l’arte contemporanea, Zurigo si è trasformata in un attrattivo hub per una miriade di professionisti, che insieme contribuiscono a farne una piccola metropoli vibrante e dinamica. 

DESIGN

La produzione creativa zurighese può essere riassunta col motto “If you can make it, you can make it anywhere”. Istituzioni leggendarie, un’atmosfera stimolante e influssi internazionali: non è un caso che la città venga considerata un centro di competenza per il design. E quello zurighese è di casa in tutto il mondo. Non importa dove ci si trovi: manifesti, loghi e cartelli in Helvetica non sono mai lontani. Il successo internazionale di questo font è indissolubilmente legato all’estetica dello Swiss Style plasmato sin dagli anni ’50 dagli studenti dell’Istituto Superiore d’Arte di Zurigo (ZHdK). Per molti versi, lo Swiss Style è sinonimo di “Zurich Style”. Dopotutto quasi un quarto di tutti i creativi svizzeri lavora nel Canton Zurigo, mentre il suo capoluogo ospita una propria Design Biennale.

INFINITY Ortreport – Foto Lukas Beyeler © Design Biennale Zürich

Conclusasi agli inizi di settembre la terza edizione, intitolata CLASH, ha messo in scena in luoghi insoliti, come il vecchio giardino botanico, risposte sensoriali a domande futuristiche su tematiche come l’upcycling, il design algoritmico, i mondi animali digitali, la protezione dei dati e la realtà virtuale. Una manifestazione all’insegna delle scoperte, della ricerca e della sperimentazione, che da ora appuntamento al 2023. Tappa irrinunciabile per approfondire la conoscenza dello stile zurighese è il Museum für Gestaltung che, sviluppandosi su tre sedi, fra cui il rinnovato Pavillon Le Corbusier, è l’unica istituzione svizzera a collezionare, sin dal 1875, oggetti quotidiani e artistici della cultura del design. Le sue quattro collezioni (design, grafica, arte applicata e cartellonistica) rivestono un’importanza internazionale, rappresentando, con oltre mezzo milione d’oggetti, dalla macchina da scrivere Hermes-Baby al barattolo di marmellata Hero, una preziosa testimonianza dell’evoluzione di tutto ciò che è bello, dall’era dell’industrializzazione a oggi. 

Museum für Gestaltung Zürich, Ausstellungsstrasse, mezzanino, 2019 © ZHdK 

Il connubio tra qualità elvetica e il senso per il design zurighese riscuote grande successo anche nel campo del fashion. Le idee di astri nascenti quali Julian ZigerliJulia Seemann o yvysono talmente sensazionali che persino superstar del calibro di Rihanna, Taylor Swift e Kylie Jenner le hanno indossate. Anche lontano dalle passerelle le firme zurighesi entusiasmano gli appassionati di moda di tutto il mondo, come le borse Freitag (inserite persino nella collezione di design del MoMA di New York), i tappeti Schönstaub, le calzature eleganti Majordome, lo streetwear Alprausch o gli outfit per lo yoga Lola/Fred.

ARTE CONTEMPORANEA 

A Zurigo l’arte è un elemento predominante. La città natale e d’elezione di tanti artisti famosi ha giocato un ruolo pioneristico all’inizio del XX secolo come culla del Dadaismo, e più tardi del Costruttivismo. Oggi 50 musei e oltre 100 gallerie invitano a intraprendere sorprendenti viaggi d’esplorazione. Al Löwenbräukunst di Zürich-West, quartiere che ha dato nuova dignità e lustro alle zone industriali integrandole armoniosamente con le strutture contemporanee, si può ammirare un avvincente miscuglio di arte, attività e persone. Lo storico edificio dove un tempo si produceva la tradizionale birra Löwenbräu, è oggi una meta molto amata degli estimatori d’arte. L’immenso complesso ospita la Kunsthalle, ottima vetrina per i giovani artisti, e il Migros Museum für Gegenwartskunst, punto dinamico della creazione artistica contemporanea che presenta, distribuite su due piani, mostre personali e collettive nonché opere provenienti dalla propria collezione composta da 1300 opere.

Immagine di produzione della mostra Songs for dying / Songs for living di Korakrit Arunanondchai al Migros Museum für Gegenwartskunst fino al 09.01.2022 – Foto: Kanrapee Chokpaiboon

Vi trovano sede anche gallerie diventate un punto di riferimento per i collezionisti, come Francesca PiaHauser & WirthGregor StaigerKogan Amaro e la Luma Foundation. Anche lo spazio pubblico testimonia il pregio artistico di Zurigo. In città è possibile visitare centinaia di lavori di artisti mondialmente affermati (Jean Tinguely, Niki de Saint Phall, Carsten Höller, Sislej Xhafa, Los Carpinteros, solo per citarne alcuni), la cui preservazione è responsabilità del gruppo di lavoro Arte negli Spazi Pubblici(KiöR), che suggerisce come rapportarsi alle opere esistenti garantendo che, anche in futuro, Zurigo sia un luogo dove l’arte possa adattarsi con naturalezza alla quotidianità pubblica. 

Denkmal für Hans Kuenzi, Carsten Hoeller © Zürich Tourism, Christian Beutler

La città fa inoltre da palcoscenico al Zurich Art Weekend che, dal 17 al 19 settembre, diventa il prelibato antipasto ad Art Basel. Molto più di una rassegna artistica, l’evento è una vera e propria piattaforma culturale innovativa, che offre occasioni d’incontri, scambio di conoscenze e condivisione di esperienze per la generazione di idee e visioni creative, accogliendo artisti ed esponenti operanti in molteplici campi e favorendo gli scambi interdisciplinari e il contatto tra diverse modalità espressive. Il programma include più di 60 sedi e 100 eventi, dedicati sia ai cultori dell’arte contemporanea che a un pubblico inesperto ma interessato a nuove stimolanti esperienze.

ARCHITETTURA

Anche in fatto di architettura, Zurigo è un crocevia di uno degli export culturali più importanti della Svizzera. Da icone quali Sophie Täuber-Arp, Max Frisch, Herzog & de Meuron, René Burri o Santiago Calatrava, ai nuovi astri nascenti, tutti i protagonisti del settore sono passati dall’ETH di Zurigo che, nel 1855, fu la prima scuola elvetica a proporre la facoltà di architettura. Stupisce poco, che anche molte delle nuove costruzioni più entusiasmanti di Zurigo siano state progettate da ex allievi del famoso politecnico. Ne è un esempio l’estensione del Landesmuseum, il Museo Nazionale Svizzero, realizzata da Christ & Gantenbein. “Espressionismo razionale” viene definito lo stile dell’ampliamento del castello delle fiabe, tanto imponente quanto fantasioso. Un’anti-grandezza tipica dell’ETH che si ritrova anche nella Prime Tower dello studio zurighese Gigon/Guyer, il gigantesco edificio vestito di vetro, discreto e maestoso al tempo stesso.

DFAB HOUSE posizionata sul piano superiore dell’edificio NEST – Foto: Roman Keller

Provenienti dalla prestigiosa istituzione anche Gramazio Kohler Architects, dinamico duo d’architetti artefici di NEST, edificio che ospita la foresteria accademica e gli uffici sperimentali dei Laboratori federali svizzeri per la scienza e la tecnologia dei materiali (EMPA) e che serve come “Living Lab per l’edilizia sostenibile” permettendo di sviluppare, dimostrare e ottimizzare nuovi materiali, componenti e sistemi innovativi in condizioni reali. Grazie al suo design altamente flessibile, che permette lo scambio di intere unità abitative/di lavoro o anche di interi piani in modalità “plug-and-play”, l’edificio cambia costantemente volto, affrontando i temi “caldi” del momento. Insieme all’unità abitativa DFAB House, questo progetto all’avanguardia è stato selezionato dalla 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia dove sarà visibile fino al 21 novembre negli spazi dell’Arsenale. Naturalmente, Zurigo ospita anche edifici di archistar che non hanno frequentato l’ETH: la nuova ala dell’hotel The Dolder Grand di Norman Foster, le rinnovate Terme di Baden a opera di Mario Botta o, presso l’aeroporto di Zurigo, il nuovissimo complesso The Circle del giapponese Riken Yamamoto, caratterizzato da un fabbisogno energetico molto basso e da un significativo utilizzo di energie rinnovabili.

Kunsthaus Zürich, ampliamento di David Chipperfield Architects. Lato Rämistrasse con Sine Wave / ZigZag (2007–2009) di Dan Graham Foto © Juliet Haller, Ufficio di urbanistica, Zurigo. Opera © Dan Graham 

Un elenco prestigioso che dal 9 ottobre si arricchirà dell’Extension progettato dal londinese David Chipperfield, considerato uno dei principali architetti museali del mondo, e che trasformerà il Kunsthaus nel museo d’arte più vasto della Svizzera. Grazie a soluzioni innovative, il fabbisogno energetico complessivo per la costruzione e il funzionamento di questo “parallelepipedo inondato di luce” è stato ridotto a un livello di gran lunga inferiore rispetto a quello di altri musei. Il risultato è una forma esteticamente elegante che conferisce un punto di riferimento e un enorme fascino all’idea di museo per il ventunesimo secolo. Contemporaneamente alla sua apertura verrà inaugurata la mostra Earth Beats, un appello degli artisti contemporanei a preservare il nostro pianeta e le sue risorse naturali per le generazioni future. Con la curatela di Sandra Gianfreda e Cathérine Hug, l’esposizione affronta in l’attualissimo tema del cambiamento climatico, i cui effetti si manifestano sia in natura che nella vita quotidiana, esplorando l’impegno degli artisti con il pianeta blu, incorniciato dalla nostra consapevolezza della sua fragilità.

EVENTI

Sonia Kacem, Ensemble of five (between two waves), 2020-2021. Vista installazione Atelier Sonia Kacem, Foto: Gunnar Meier 

Zurich Art Prize 2021 (27 ottobre) Patrocinato dal Museum Haus Konstruktiv, è il prestigioso riconoscimento internazionale assegnato a un artista contemporaneo meritevole di aver contribuito ad ampliare la prospettiva dell’arte costruttivista e concreta. Quest’anno la giuria ha espresso il suo entusiasmo per l’esame transculturale e transdisciplinare dell’astrazione geometrica di Sonia Kacem. All’artista svizzera-tunisina l’istituzione zurighese dedicherà una mostra personale dal 28 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022.

DA Z – Digital Art Festival Zurich (27-31 ottobre) Per cinque giorni, note istituzioni artistiche, come il Museo di arti figurative o il club della musica jazz Moods, si trasformano in palcoscenici per l’arte digitale e i nuovi media in tutte le sue forme. Il programma prevede mostre, installazioni, interventi, videoproiezioni, performance, concerti e dibattiti, con l’obiettivo di unire la massima qualità artistica alla discussione sugli sviluppi sociali globali e all’impatto della digitalizzazione sul nostro quotidiano.

Blickfang (19-21 novembre) Per celebrare la sua 25a edizione, il salone internazionale del design indipendente torna nel recentemente rinnovato e sostenibile centro congressi di Zurigo sul lungo lago. Riuniti in un concept tcompletamente nuovo, sono 180 gli espositori provenienti da tutto il mondo per presentare abbigliamento, accessori, gioielli e arredamento dal gusto innovativo e contemporaneo. Un’occasione unica che permette ai visitatori d’incontrare personalmente i protagonisti della scena creativa.

DORMIRE, MANGIARE, COMPRARE

La Réserve Eden au Lac Zurich, facciata

La Réserve Eden au Lac Zurich Completamente ridisegnato da Philipp Starck, il palazzo in stile Liberty che si affaccia sul lago riapre i battenti con un carattere cosmopolita. Utoquai 45, 8008 Zürich

The Dolder Grand Da oltre 100 anni propone la sua lussuosa tradizione alberghiera in posizione esclusiva sopra i tetti di Zurigo. Kurhausstrasse 65, 8032 Zürich WEB

Widder Hotel Stile, arte e un tocco di modernismo classico caratterizzano una struttura distribuita all’interno di nove antichi edifici del centro storico. Rennweg 7, 8001 Zürich

Kronenhalle – La plaine, Georges Braque. Foto: Christian Flierl

Kronenhalle Attorniati da dipinti originali di Picasso, Giacometti o Chagall, che solevano pagare il conto con le loro opere d’arte, si servono specialità svizzere come lo spezzatino alla zurighese. Rämistrasse 4, 8001 Zürich

Haus Hiltl Quando nel 1898 Ambrosius Hiltl aprì il primo ristorante vegetariano del mondo, tutta Zurigo derise la sua idea. Oggi è un luogo di culto con oltre 100 prelibatezze fatte in casa. Sihlstrasse 28, 8001 Zürich

Sternen Grill Qui si trova la migliore salsiccia arrosto con senape piccante della città. Davanti a questo locale si ritrova il mondo intero, senza distinzione di classe. Theaterstrasse 22, 8001 Zürich

Viadukt © Zürich Tourism, Christian Beutler

Cabinet È il concept store fondato da Nina e Jeroen van Rooijen sotto l’arcata 23 del vecchio viadotto ferroviario. Dall’abbigliamento agli accessori, dall’arredamento agli oggetti d’arte, qui tutto ha un cuore, un’anima e una storia sostenibile. Materiali onesti, lavorazioni di qualità e design eccezionali ne fanno un punto di riferimento per un consumatore sempre più responsabile. Viaduktstrasse 41, 8005 Zürich

Ida Gut Recentemente insignita del Swiss Grand Award for Design, la più famosa delle stiliste svizzere crea moda dal tratto inconfondibile. Il suo marchio è sinonimo di tocco avanguardista, precisione architettonica e maestria artigianale. Con un design chiaro e un’estetica semplice, i suoi capi di abbigliamento convincono per il forte carattere espressivo, che varia a seconda di chi li indossa. Ankerstrasse 112, 8004 Zürich

Fabrikat Chi ama disegnare, fare bricolage ed essere creativo, qui trova pane per i suoi denti. La store manager Franziska Browar ama definire i suoi prodotti “Working Goods”. Matite, pennelli, colori, carta e utensili artigianali d’alta qualità e rara bellezza, hanno un preciso obiettivo: allontanare i nostri occhi dal cellulare per avvicinarli alla creatività. Oltremodo elaborati sono gli arredi, praticamente usciti da un romanzo di Jules Verne. Militärstrasse 76, 8004 Zürich

Limmat, crociera in battello © Zürich Tourism, Gaetan Bally

Immagine di copertina: Zürich, General View, Grand Tour © Zürich Tourism, Dominik Baur Si ringrazia per la collaborazione: Anita Berardi di Zürich Tourismus

Articolo pubblicato in anteprima alle pagine 154-163 del numero 98 del magazine italiano POSH 

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