È la stampa bellezza!

Si lascia trasportare ovunque, non necessita di ricarica e se dovesse cadere in acqua… pazienza, non sarete costretti a svenarvi per acquistarne una nuova. Considerata obsoleta al tempo dei social, la rivista su carta, meglio se indipendente, attraversa una nuova età dell’oro. A riprova anche l’apertura a Zurigo del magazine store Print Matters! Una provocante sfida all’online, come mi ha raccontato Maurice Müller, il suo poliedrico artefice

Pensate alla vostra libreria preferita, con un assortimento ben curato di libri e con qualche rivista relegata in un angolo. Immaginate ora di capovolgere questo tradizionale concetto e il gioco è fatto. Moda, fotografia, arte, erotismo, architettura, design, illustrazione, grafica, cultura, società… Print Matters! ha (quasi) tutte le riviste che avete sempre desiderato sfogliare. L’omonima “start up” nata quattro anni fa dall’entusiasmo di un gruppo di giovani zurighesi, riaprirà sabato 18 maggio 2019 grazie all’intraprendenza creativa di Maurice Müller, ventiquattrenne studente alla prestigiosa Università delle Arti di Zurigo (ZHdK), capace d’intercettare, tramite un dinamico crowdfunding, il rinnovato interesse per un formato editoriale che si conferma come il più efficace, eccitante ed economico per partecipare alla vita delle idee. Quanto le riviste siano importanti al tempo di Internet lo sostiene anche il giornalista Ferris Jabr che col suo saggio The reading brain in the digital age, pubblicato su Scientific American, ha analizzato la loro componente cognitiva. “Una rivista offre precisi strumenti d’orientamento, spiega Jabr, ovvero due aree ben definite, la pagina di destra e quella di sinistra, e un totale di otto angoli. Coordinate che permettono al lettore di concentrarsi su una singola pagina senza perdere di vista l’insieme del testo, di aver ben chiaro dove inizia e termina la rivista e come si colloca una determinata pagina in relazione a quei confini. Il tatto consente inoltre di percepire lo spessore delle pagine già lette e quelle ancora da leggere. Sfogliare le pagine di una rivista equivale a lasciare su un sentiero un’impronta dopo l’altra e, guardandosi indietro, costatare quanto si è arrivati lontano. L’insieme di queste caratteristiche non solo facilita la navigazione di un testo di una rivista, ma rende la lettura un’attività altamente sensoriale contribuendo ad allenare la memoria. Un processo mentale che monitor, eReader, smartphone e tablet non sono in grado di riprodurre”. Come non emulabile è il fascino della parola stampata che, oltre a mera informazione, eleva la rivista a oggetto sentimentale e di possesso. Ma che, al contrario di un libro, non è destinata a trasformarsi in un rigido elemento d’arredo sullo scaffale di casa. La sua predisposizione ad essere arrotolata, spiegazzata, maltrattata, strappata, tagliata, incoraggia la sua condivisione e la sua lettura sociale. La stampa è morta? Viva allora la stampa!

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Maurice Müller di Print Matters!

Cosa ti lega al gruppo che aprì primo negozio Print Matters! a Zurigo? 

Conosco Laurin Schaffner, uno dei fondatori. Abbiamo frequentato la stessa facoltà di design alla ZHdK. Nonostante avessimo scelto due differenti indirizzi, la nostra cerchia di amici era identica. Quattro anni fa ho partecipato all’inaugurazione del loro negozio in Predigerplatz dove ho conosciuto suo fratello Florian e gli altri membri del gruppo. Quando ho saputo che il negozio che tanto amavo avrebbe chiuso nel novembre 2018, mi sono convinto che quel progetto avrebbe potuto continuare e che sarebbe stato un ottimo argomento per la mia tesi di laurea.

In che modo la (ri)apertura di un negozio di riviste può trasformarsi in un saggio di fine corso?

Il mio programma di studi è stato costellato da molte ricerche di mercato e analisi delle tendenze. Essenzialmente Print Matters! ha rappresentato un occasione imperdibile per poter studiare la nuova tendenza editoriale rappresentata dalle riviste indipendenti di nicchia. Un progetto che mi ha inoltre permesso di mettere in pratica numerose altre materie studiate nel corso di questi anni, come le strategie di marketing, il design dei siti Internet nonché quello dedicato agli arredi dei punti vendita. È così che Print Matters! si è rivelato alla fine un’opportunità più unica che rara per trasformarsi nella mia tesi di laurea che presenterò nel corso del vernissage organizzato dalla ZHdK il 6 giugno, tre settimane dopo l’inaugurazione del nuovo negozio Print Matters!

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Il 27 febbraio scorso hai iniziato un crowdfunding; perché hai scelto questo particolare metodo per finanziare l’apertura del tuo negozio?

Sono stato testimone della positiva esperienza di alcuni amici che già avevano intrapreso questa strada di autofinanziamento. Ho partecipato poi a una conferenza organizzata dai tipi di “we make it”, la piattaforma che ho scelto di utilizzare, dove veniva spiegato il funzionamento. Un crowdfunding di successo non è solo una raccolta fondi che raggiunge il suo obiettivo ma è anche un efficace strumento di marketing. La mia pagina “Ein Laden für Print Matters!” è stata condivisa 500 volte, ottenendo mezzo migliaio di nuovi follower e generando, attorno al mio progetto, un considerevole passaparola. Se mi fossi limitato a cercare un unico finanziatore privato attraverso i canali tradizionali, non avrei potuto generare la pubblicità e il fermento indispensabili al mio progetto.

Quanto tempo ti è servito per preparare questo crowdfunding?

La decisione di intraprendere questo tipo di raccolta fondi è avvenuta verso la fine del 2018, poi ho avuto due mesi di tempo per organizzarla nei minimi dettagli prima del suo inizio ufficiale. Per le “ricompense”, calibrate in rapporto alle singole donazioni, mi sono venuti in aiuto amici e conoscenti, con idee e il supporto pratico per la loro realizzazione. Il giorno dell’inaugurazione del nuovo Print Matters!, i mecenati 2.0 riceveranno t-shirt, tote bag, riviste del cuore, abbonamenti, buoni sconti, ecc.

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Hai mai avuto dubbi sul raggiunto del tuo obiettivo?

Tanti e in continuazione. I primi tre giorni di crowdfunding sono andati molto bene. Poi esauritosi l’entusiasmo iniziale le donazioni hanno iniziato a calare. Avevo già firmato il contratto per il negozio, e ovviamente è stato un momento spaventoso. Ma doveva funzionare, nonostante i dubbi.

E così è stato: in un mese sei riuscito a raccogliere 49’000 CHF. Come li hai utilizzati? 

Ne ho già spesi una gran parte. La piattaforma “we make it” trattiene il 10% dei soldi donati e subito ho versato la caparra per l’affitto del negozio. Nonostante lo abbia allestito personalmente l’arredamento ha un costo elevato, come lo è il prezzo delle prime riviste che ho acquistato per cominciare l’attività. Per questa fase iniziale avevo preventivato 49’000 CHF e tale somma ho richiesto.

Nella nostra era digitale, quanto può ancora essere rilevante un negozio che vende riviste stampate su carta?

Alla sempre più frequente scomparsa di testate famose, si giustappone la clamorosa espansione delle riviste indipendenti. Come è successo per i dischi in vinile, le persone sono pervase da un senso di nostalgia per il passato. Si tratta ovviamente di un prodotto di nicchia, che però penso possegga un potenziale notevole. A Monaco di Baviera, Berlino e Parigi, solo per citare alcuni emblematici esempi, questi negozi esistono da tempo e funzionano tuttora molto bene. A Zurigo, e in tutta la Svizzera, Print Matters! sarà l’unica realtà del genere presente, perciò ci vorrà tempo per conoscerla e ad apprezzarla. Ma ritengo che valga la pena di tentare.

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Come si può essere nostalgici alla tua età?

Forse perché appartengo all’ultima generazione cresciuta senza uno smartphone in mano e coi compagni di scuola si giocava all’aperto e nei boschi intorno casa. Ho sempre amato la carta e mi piace condividere fisicamente i libri con qualcun altro, non fattibile con un Kindle. Colleziono CD perché non ho mai acquistato musica su iTunes. Tendenzialmente preferisco toccare la fisicità di ciò che leggo, guardo e ascolto. Le alternative ai media digitali continueranno a trovare estimatori, seppur di nicchia.

Personalmente che riviste ti piace leggere?

Non ho titoli che preferisco ad altri. Sfoglio e leggo qualsiasi tipo di rivista, da Toilet Paper a Cereal. È comunque una passione che risale solo a pochi anni fa, quando ho scoperto il primo Print Matters! qui a Zurigo. Prima non ero particolarmente interessato alle riviste, ma poi ho iniziato ad apprezzarle, complici anche la mie collaborazioni professionali. Prima con il fashion designer Julian Zigerli, poi lavorando nella redazione di Stil Magazine, l’allegato domenicale del quotidiano NZZ, Neue Zürcher Zeitung. Un’esperienza durata un anno che, oltre ad accrescere l’interesse e la passione per questa ramo editoriale, mi ha permesso di conoscerne il funzionamento.

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Perché un cliente dovrebbe entrare da Print Matters! per acquistare una rivista invece di ordinarla semplicemente online?

Principalmente perché le riviste esposte sui miei scaffali non sono poi così facili da trovare online. Inoltre, provenendo da ogni parte del mondo, la loro consegna può richiedere parecchi giorni, oltre a essere costosa per via delle tasse doganali. Ordinandone un certo quantitativo posso ottenere uno sconto di cui anche il cliente finale potrà beneficiare. L’entrare fisicamente da Print Matters! permette di scoprire riviste di cui non se ne conosceva l’esistenza. Ne arriveranno di nuove ogni settimane e, a differenza dello shop online, sarà possibile sfogliarle prima di deciderne l’acquisto.

Pensi che Zurigo sia una città sufficientemente cosmopolita per garantire la richiesta dei tuoi prodotti?

Prima di imbarcarmi in questo progetto mi sono documentato parecchio. Ho visitato negozi di riviste indipendenti in giro per l’Europa, come l’OFR di Parigi e Soda Books a Monaco di Baviera, e ho intervistato alcuni proprietari. Ho parlato per esempio con Steve Watson di Stack a Londra e con Mark Rutman dell’Athenaeum di Amsterdam. Ambedue concordano sul fatto che il 50% del target di riferimento è rappresentato da graphic, industrial e fashion designer. Professioni creative che pullulano a Zurigo, soprattutto nel Kreis 4, attorno alla Langstrasse, dove trovano il loro habitat naturale; e non è un caso che abbia trovato l’indirizzo ideale al civico 9 di Hohlstrasse. Va considerato anche che a Zurigo si usa spendere per prodotti di qualità, categoria a cui appartengono queste riviste che, per la loro particolarità, hanno un prezzo di copertina più alto rispetto alle tradizionali riviste vendute in una comune edicola. Sono convinto che sia la città ideale per questo genere di attività commerciale.

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Sulla pagina di “we make it” annunci che ti specializzerai su prodotti “giovani” e “indipendenti”: puoi anticipare qualche argomento? E oltre alle riviste il cliente potrà acquistare qualcosa d’altro?

Declinerò l’idea della stampa anche attraverso libri, cartoline e poster, ma l’accento sarà posizionato essenzialmente sulle riviste. Il precedente Print Matters! si concentrava sul cibo e sul design, argomenti a cui affiancherò erotismo, architettura, moda e fotografia. A rotazione presenterò un’area di tendenza con titoli rappresentativi del trend del momento. È incredibile come per ogni tematica esistano sul mercato editoriale riviste specializzate che se ne occupano. Ad esempio ci sono riviste dedicate alla salute mentale o riviste dedicate agli uomini che, nate per controbilanciare quelle legate ai movimenti femministi, ridefiniscono la mascolinità.

Intendi offrire anche servizio di vendita online?

Certamente. Print Matters! aveva già uno shop online che ho rilevato e di cui sto ridisegnando la grafica. Lì si potranno acquistare direttamente tutte le riviste presenti in negozio. È un modo per poter offrire riviste insolite anche ad appassionati di altre città svizzere che non saranno così costretti ogni volta a viaggiare fino a Zurigo. Nonostante queste due tipologie di vendita abbiano intrinsecamente i propri vantaggi e svantaggi, è importante mantenerle entrambe perché il risultato della loro sinergia sarà alla base del successo di Print Matters!

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Hai in programma di organizzarci eventi?

Sì questa è l’idea e quattro sono già stati programmati, direttamente collegati a una tipologia di “ricompensa” proposta dal crowdfunding, ovvero l’organizzazione del proprio evento nel mio negozio. Il locale, arredato in modo minimalista e arricchito da numerose piante, sarà molto accogliente, ideale per intimi concerti acustici a cui sto già pensando. Vorrei invitare in futuro anche alcuni tatuatori, poiché considero la loro arte una variante artistica della stampa. Il calendario degli eventi che verranno ospitati da Print Matters! è ancora in fase di studio, ma penso che questi happening siano un ottimo modo per veicolare nuove persone in questo spazio e sviluppare una base di futuri clienti.

Cosa troveremo all’inaugurazione del 18 maggio? 

Probabilmente un sacco di persone, fra le quali i 356 sostenitori del crowdfunding che potranno in quell’occasione ritirare la propria “ricompensa” con una bottiglia di birra in mano offerta dalla casa. E poi tanto prosecco e vino bianco per celebrare il nuovo inizio di Print Matters!

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Print Matters! Hohlstrasse 9 – 8004 Zurigo / Orari: Ma-Ve 11-19 , Sa 11-17                                                                               

Print Matters! è anche su   WEB   Facebook   Instagram  

Tutte le immagini: Courtesy Maurice Müller

 

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