La 14° edizione del Zurich Film Festival, che inizia questa sera, omaggia il rinascimento del cinema italiano, protagonista indiscusso della sezione “Nuovi Orizzonti”. 18 i titoli in programma, fra cui Dogman di Matteo Garrone, che rappresenterà l’Italia ai prossimi Oscar. A dirigerli una nuova generazione di registi capaci di raccontare senza compromessi la complessità del nostro paese. Karl Spoerri, co-direttore della rassegna cinematografica, spiega il perché di questa scelta.
Glorioso in passato, dato più volte per agonizzante se non addirittura già morto, il cinema italiano negli ultimi anni ha saputo dimostrare di essere più vivo che mai e di ottenere consensi, di critica e di pubblico, anche fuori dai confini nazionali. Se ne sono accorti anche i selezionatori del Zurich Film Festival dedicando proprio all’Italia la prestigiosa sezione “Neuen Welt Sicht”, un focus sulla produzione cinematografica più innovativa proveniente da un paese ogni anno differente. Dopo la presentazione ufficiale del programma di quest’anno ho incontrato Karl Spoerri, co-direttore artistico del festival, curioso di conoscere il perché della presenza del cinema italiano a Zurigo.
Quali sono i motivi per cui è stata scelta l’Italia come nazione protagonista dei “Nuovi Orizzonti” di quest’anno?
Perché l’Italia ha una importante e lunga tradizione cinematografica che, nonostante abbia vissuto un evidente declino, è tornata recentemente alla ribalta grazie a nuovi registi capaci di realizzare film acclamati a livello internazionale. Nella nostra panoramica sono ovviamente presenti nomi celebri come Valeria Golino o Alice Rohrwacher, ma trovano spazio molti giovani autori ancora poco conosciuti. L’intento è quello di proporre una panoramica dell’attuale produzione cinematografica italiana, sia con film di nuovi registi che praticamente nessuno avrebbe la possibilità di vedere qui a Zurigo, ma che il pubblico del nostro festival saprebbe apprezzare, sia con pellicole di registi già affermati che, al contrario, hanno tutte le potenzialità per essere regolarmente proiettati nelle nostre sale. Fautore di questo delicato equilibrio Georg Bütler, che dei nostri cinque programmatori, è il diretto responsabile della scelta dei film presentati in “Nuovi Orizzonti”. Abbiamo collaborato anche con il Festival Internazionale del Cortometraggio di Winterthur, che tradizionalmente dedica uno spazio ai corti girati dai nuovi registi italiani all’inizio della loro carriera. Per gli tutti gli appassionati di cinema, italiani ma non solo, i “Nuovi Orizzonti” di questa edizione rappresentano un’imperdibile occasione per conoscere le problematiche che pervadono l’Italia contemporanea e di come vengono affrontate attraverso l’inedito racconto cinematografico.
I “Nuovi Orizzonti” dello scorso anno furono dedicati all’Ungheria. Non sembra che la scelta dell’Italia, un anno subito dopo, suoni come campanello d’allarme verso il populismo dilagante?
La selezione della scorsa edizione ha avuto uno straordinario impatto emotivo grazie alla capacità dei registi ungheresi di realizzare film interessanti e avvincenti nonostante la brutale repressione del regime politico. La situazione italiana fortunatamente non è paragonabile a quella ungherese. Anche se il potere dilagante del sistema Berlusconi è riuscito nell’arco di un ventennio a smantellare molte delle unicità insite nella sfaccettata vita culturale della penisola, cinema compreso; lo racconta benissimo Paolo Sorrentino in Loro, il suo più recente film di cui proiettiamo la versione internazionale. Noi del festival non potevamo ignorare il recente sussulto creativo che sta vivendo l’industria cinematografica italiana, e che arriva dopo lunghi anni in cui il suo ruolo si era sempre più sbiadito dopo i fasti registrati nei decenni che hanno accompagnato l’epoca d’oro del cinema italiano associata a mostri sacri come Rossellini, De Sica, Visconti o Fellini. In un paese che scivola da una crisi politica e finanziaria all’altra e con evidenti e limitate risorse economiche destinate al cinema, ecco che i piccoli budget riescono comunque a produrre film particolarmente creativi e dallo spessore narrativo che lascia il segno. Non va dimenticato che l’Italia catalizza l’attenzione mediatica mondiale principalmente a causa della crisi europea dei migranti, che alimenta paura e sentimenti populistici. La nuova generazione di cineasti traduce questi sentimenti palpabili in storie mai prima raccontate. E che gli spettatori non vedono l’ora di vedere.
Un invito più o meno esplicito, aggiungo io, rivolto anche a tutti gli italiani residenti a Zurigo e dintorni. Quest’anno i “Nuovi Orizzonti” rappresentano un’occasione più unica che rara per spegnere i telegiornali nazionali e farsi raccontare, senza compromessi e con visioni altre, la complessità a sud delle Alpi. Si inizia oggi, dalle ore 18:00, al cinema Riff Raff e questo è il programma completo. Buona visione!
Tutte le immagini: Courtesy Zurich Film Festival