Banche, orologi, cioccolato… Sono gli immutabili stereotipi dell’immaginario collettivo quando si guarda alla Svizzera. Ignorando che fra montagne e altipiani si cela una tradizione culturale e creativa fra le più vivaci d’Europa. Mode Suisse ci aiuta a conoscerne una: il fashion design
Nonostante Zurigo sia una delle mete preferite per lo shopping del lusso, gli stilisti svizzeri faticano a farsi un nome nei mercati d’oltralpe. Parigi e Milano, le capitali mondiali della moda a sole quattro ore di treno, intimidiscono, mentre il percorso per emergere in una nazione così piccola ma densa di contrasti e contraddizioni si contraddistingue per la sua tortuosità. Eppure la creatività non ha mai smesso di prosperare. Anche nel settore della moda, dove il potenziale è enorme. Ne sanno qualcosa i tipi di Mode Suisse, organizzazione che, sin dalla sua nascita nel 2011, ha come obiettivo dichiarato quello d’individuare i fashion designer autoctoni e accompagnarli nelle loro carriere offrendo loro la possibilità di presentare le loro collezioni a un pubblico internazionale.
People © David Biedert – Courtesy Mode Suisse
Non chiamatela fashion week
Sotto la direzione del suo fondatore Yannick Aellen e del suo direttore di produzione Nicolas Eberhart, Mode Suisse è soprattutto una piattaforma che quotidianamente incoraggia e commenta il fashion svizzero permettendo l’interazione fra stilisti, scuole di moda, l’industria del tessile, il mercato al dettaglio, i media e altri professionisti del settore. Trasformandosi a cadenza semestrale in un happening dove convivono sfilate, show room, cocktail e dibattiti. Con l’edizione numero dodici, inauguratasi lo scorso 24 agosto a Ginevra e conclusasi ieri a Zurigo, Mode Suisse ha celebrato il successo di questa formula col lancio della propria boutique online e col progetto di uno show room nel cuore di Parigi.
Impressions © Bon Wongwannawat – Courtesy Mode Suisse
Quella stilosa dozzina
Dodici sono le collezioni selezionate da una giuria di esperti che hanno sfilato lunedì 4 settembre allo Schiffbau. In questo spazio industriale dove un tempo venivano fabbricate battelli lacustri e oggi al servizio della scena culturale del quartiere di tendenza di Zürich-West, Yannick Aellen e i suoi affiatati collaboratori sono riusciti in un’impresa quasi impossibile: fondere in uno spettacolo organico dodici segmenti completamente diversi fra loro. Ma andiamo con ordine, iniziando da DE NIZ + CHRISTA DE CAROUGE. Deniz Ayfer, che nel 2015 ha avvicendato Christa de Carouge, sfilerà nuovamente insieme alla grande signora in nero che evidentemente non ha intenzione di andare in pensione. Lanciate quattro anni fa proprio a Zurigo, le realizzazioni in cuoio avanguardiste e sensuali di YVY, a metà tra vestiti e accessori, trovano posto negli armadi di star come Monica Bellucci e Kristen Stewart; la stilista Yvonne Reichmuth confeziona manualmente ciascun pezzo lavorando il cuoio italiano più pregiato. Anaïs Marti e Ugo Pecoraio di COLLECTIVE SWALLOW si sono diplomati alla filiera “doing fashion” dell’Accademia per l’Arte e il Design di Basilea e, da due anni, sia nella città svizzera sul Reno che a Berlino, lavorano sul loro brand esponendo una moda asessuata che, non delimitata da collezioni stagionali, s’inserisce in una specie d’universo interdisciplinare creato insieme ad altri artisti e designer. Ladina Steinegger a Roma è ormai di casa, ma i suoi tessuti dai motivi geometrici e colori vibranti trovano un respiro internazionale nelle collezioni di Balenciaga, Givenchy e Lanvin; per l’appuntamento svizzero ha presentato il suo stile lineare mettendolo in scena con la complicità dei laureati al Premio svizzero del design 2013: Sandra Kaufman e Monika Fink alias SOL SOL ITO.
Look Adrian Reber © Boris Marberg – Courtesy Mode Suisse
Il bernese Adrian Reber, già responsabile della linea maglia di Hugo Boss, concepisce la sua moda per l’uomo restando fedele al suo motto: l’eleganza maschile inizia dalla comodità. LIDA NOBA partecipa per la quarta volta a Mode Suisse con i dettagli ludici delle sue creazioni traboccanti di femminilità che richiamano la sue origini iraniane. Parallelamente ai suoi studi di moda al Central St. Martins College di Londra, Kévin Germanier ha disegnato per il brand cinese Shanghai Tang una collezione basata su materiali riciclati; durabilità e responsabilità nella moda, tali sono le preoccupazioni di questo giovane designer pluripremiato in Asia e che, dopo Mode Suisse, debutterà chez Louis Vuitton. Hanno fatto prova del loro talento anche l’eccellente gruppo fresco di diploma dell’HEAD Genève, l’Alta scuola di Arte e Design di Ginevra. Stilista di moda e designer di tessuti, Karin Lorenz di WEER cerca di ovviare alla ridondanza di abiti creandone di semplici ispirati al workwear dalle forme essenziali e di alta qualità. I tagli inediti che reinterpretano il maschile sono il segno distintivo di Luka Maurer che, dalla Svizzera francese col marchio GARNISON, ha presentato una notevole collezione pret-à-porter. Anne Meyer, direttrice artistica dell’azienda di famiglia enSoeie, e Julian Zigerli, l’orgoglio della nuova moda svizzera, hanno presentato insieme la capsule collection eSJZ e il “see-now-buy-now” di dodici modelli unisex completi di accessori. Infine, per celebrare il 45imo anniversario del suo iconico divano DS-600, lo specialista svizzero del cuoio de Sede lancia una nuova linea di lussuose borse con la collaborazione delle sorelle Katka e Zuzka Griesbach. L’obiettivo e desiderio di Mode Suisse dopo questa riuscitissima selezione? Vedere per strada sempre più persone indossare il design svizzero con la speranza di ritrovare questi creatori ancora sulle passerelle fra dieci anni. Parola di Yannick Aellen.
Look Kevin Germanier © Boris Marberg – Courtesy Mode Suisse
Cover Photo: Impressions © Bon Wongwannawat – Courtesy Mode Suisse